vischiosa.
- Strappavo la maniglia della porta, battevo i piedi e le mani sulla porta che taceva. Era una specie di crisi isterica, non un’azione ragionevole. Ti puoi immaginare, Emme, il mio stato d’anima. Non sapevo dove cercare il mio amico! Perche’ non tornava, anche se era rimasto laggiu’?! Laggiu’, ma dove??! Sono sceso giu’ al portone, dove stava la portinaia, senza avere delle grosse speranze di venire a sapere qualcosa – non potevo restare inattivo – La portinaia, una donna asciutta dalla schiena retta, mi ha guardato molto attentamente. Era assai confusa dal mio aspetto, come ho potuto notare.- Cerco le mie vicine, - ho iniziato io con una gran cautela, avendo paura di manifestare i miei brividi, - vivono sotto di me, sul terzo piano... Ho un gran bisogno di loro,... per favore, ricorda se avevano lasciato la casa stamattina o meno? - Due donne?.. – Si’, SI’, una bionda. . . - ... e una bruna, una bionda alta – e una bruna ... si’, sono partite stamattina. E’ venuta una macchina a prenderle, e sono partite. Ma cosa c’e’ di strano, il loro affitto e’ scaduto, tutto li’. E lei cosa c’entra? - la signora anziana ha strabuzzato gli occhi languidi, sorridendo maliziosamente, con un’allusione sicuramente di cattivo gusto.- Signora, mi dica, per favore, se non ci fosse, per caso... un uomo insieme a loro?Non riuscivo piu’ a nascondere i brividi, che mi scuotevano. La portinaia ha interpretato il mio stato d’anima a modo suo. Mi ha contemplato da capo a piedi, e dopo, come se avesse perso qualsiasi interesse nei miei confronti, ha articolato secco:- Si’, erano in tre, - mi ha risposto la dama, senza alzare la testa, e concentrandosi di nuovo sul suo lavoro inutile.; - ...Uno... bassino, con pochi capelli... bruno, robusto, dall’aspetto giudeo ... - sentivo, come se mi stessi liberando da un sasso che mi stava sopra: «Eccolo! E’ cosi’ - una persona tranquilla!» - gia’ stavo esultando io dentro me stesso. . .La portinaia ha di nuovo alzato la testa e mi ha guardato attentamente con i suoi occhi cattivi e pungenti;-No, rispettabile signore mio, non era un bruno coi pochi capelli dall’aspetto giudeo... era... LEI, sara’ vero?- Cosa? Ma cosa dice ?.. era… un mio amico… bruno, com’era vestito?- E’ stato LEI, e com’era vestito, non mi interessa proprio per niente. Chiaro?! Ma, se la interessa davvero, aveva addosso sempre lo stesso cappotto grigio sciupato come al solito. Avra’ qualcos’altro? – mi ha lanciato dietro beffarda.;
..?!! EMME... Cosa dovevo pensare sentito questo?!.. Ho deciso per me stesso che si trattava di una catena degli stessi avvenimenti. Cercavo di non pensare piu’ alle parole della portinaia. Sono salito nell’appartamento ed ho iniziato a fare il numero di casa del mio Boris sparito. Laggiu’, in quella citta’, in quella casa, da dove e’ venuto a trovarmi, nessuno mi rispondeva. EMME … c’era un silenzio come in una tomba, EMME, anzi, nessuno alzava il ricevitore… Cosi’ e’ passata una giornata intera. Fino alla sera tardi sono rimasto seduto sul letto, senza muovermi e spogliarmi. Ma non basta … La mattina dopo ho telefonato in ufficio. In ufficio del mio povero amico… Mi hanno risposto. E sai, cosa mi hanno detto, EMME? Che cosa mi hanno detto nel suo ufficio?. . . Il mio caro e bello EMME, cosi’ simile a me?. . . Mi hanno detto, che il mio carissimo Boris… e’ mancato un giorno fa, e mi hanno espresso le condoglianze...-Ecco, sta ad ascoltare il tuo narratore intelligente, - ad improvviso ed assolutamente fuori tempo ho sentito la solita voce stridula sopra il mio orecchio. – Com’e’ bello, tuttavia, com’e’ carino, che i matti non sono soli. . . ;- . . . Sono rimasto seduto sul letto, EMME, immobile fino al crepuscolo, senza pensare a niente. Di notte sono uscito fuori… ho incontrato te, ... ti ho cercato…; Quindi CERCAVA me!! Che cosa vuol dirci?!;- Non aver paura, - come se avesse letto i miei pensieri, - ha sorriso Angiol, - anche tu mi hai cercato, giusto?;-Ma guarda qua, lui stesso ti ha cercato! E ti ha subito trovato! Facciamo subito attenzione! Che rara persona! !
Sempre questo baritono stridulo! Erano gia’ due giorni che non lo sentivo piu’. . . Angiol ha taciuto, la sua voce ha cominciato a risuonare. . . . Come puo’ essere collegato? . . .
Alzatomi dalla poltrona, ho sentito come si sono addormentate le mie gambe. Le pungevano migliaia di aghi, e al posto dei muscoli c’era una malleabile ovatta vischiosa. Sul sedile morbido dalla mia lunga presenza e; rimasta una buca rotonda. Dietro alla finestra, come ho potuto notare inconsapevolmente, c’era di nuovo ilcrepuscolo. E’ arrivata la sera del giorno dopo... Iniziava il secondo giorno pazzo. Se fossi sconvolto dell’accaduto o impaurito? Probabilmente il mio cervello non ha fatto ancora in tempo di analizzare fino alla fine la schiera degli avvenimenti surrealistici. Per spaventarsi sul serio bisogna o non capire per niente la situazione oppure fare in tempo per rendersene conto, a questo punto arriva il terrore: o dal fatto che tutto puo’ accadere da un momento all’altro oppure dal pensiero “DIO MIO, come potrebbe essere tragica questa situazione?!!”
E insomma quali erano i fatti che mi hanno colpito di piu’ in tutta questa storia dal momento in cui sono uscito nella notte umida e poco affabile? La mia mente, sovraccarica dell’informazione fuori standard, riusciva a muoversi a fatica. Con una certa tenacia cercavo di non pensare alle cose che mi aveva raccontato un bel giovane senza la barba sulle guancie, arrivato dagli oscuri vicoli della citta’. - Ma che cosa ti ha colpito di piu’ di tutto cio’ che ti avevo raccontato? Rispondimi? – come se leggesse i miei pensieri ha chiesto Angiol. La sua voce era piana e stanca, ma nella sua intonazione si sentiva una nota di sollievo...;- Non meravigliarti di quello che ti sto a dire – CONOSCEVI LA STRADA PER LA MIA CASA...Lo stress di questo fatto non si indebolisce fino a questo minuto...Conoscevi la strada per la mia casa?! – Ho ripetuto la mia domanda con una speranza ingenua di sentire in risposta qualche scherzo insignificante, del tipo: “... sono soltanto innamorato di te e ti seguo ogni sera...”, oppure, “... sono un semplice mago e trovo la strada con l’aiuto delle stelle...” Ma l’espressione del suo bellissimo viso pallido era invariabile, anzi quest’espressione era completamente assente... I suoi profondi occhi scuri erano vuoti, le labbra sottili dalle linee brusche erano immobili, la fronte, poco fa ricoperta dalle perline di sudore, era come se fosse di marmo - nessuna vena ci tremava.
Mi e’ venuta di nuovo la voglia di passare con la mano i suoi capelli color paglia, ma c’era qualcosa che mi fermava... Avevo paura di non sentire proprio niente sotto il palmo...
- So che puo’ sembrare indecente in questo contesto, ma io magari mi farei portare una pizza, - ho dichiarato io inaspettatamente anche per me stesso, automaticamente cercando di sgranchirmi le gambe, ed ho fatto il numero di telefono a me gia’ noto: «Che senso ha uscire di casa col caldo o col freddo!! Chiamateci al numero…., e avrete una fragrante PIZZA al formaggio...!!» - emanava di gioia la pubblicita.Non e’ che sperassi di avere delle emozioni positive da un pezzo di pasta col formaggio, ma dovevo comunque fare qualche azione umana almeno per rimanere fermo sulla terra...
- Vuoi una con i funghi o col pesce?. … Basta che non sia con la carota, - cercavo di scherzare io.
- Non sai ancora la cosa piu’ importante, EMME...;- Ti sei deciso per le carote?.. – mi sono voltato a questa frase ed ho scoperto che Angiol era troppo serio, e non reagiva in nessun modo al mio scherzo. Lo sguardo che mi lanciava era impenetrabile e impassibile... Stava sempre seduto in poltrona senza cambiare posizione, con le gambe accavallate come se non si fosse stancato per niente da questa posizione in tutte le lunghe ore del suo monologo. ;- Il fatto sta, EMME, che vivo nella tua stessa casa. ... Abito al quarto piano, - ha pronunciato Angiol con la voce bassa e rauca, senza distogliermi lo sguardo. - Se ho capito bene, tu abiti al terzo...- Cosa?... Non ti capisco... Mi vuoi dire adesso che abiti sopra di me?!!! ... Quindi questo vuol dire che quelle due donne... quelle apparizioni, la cui storia mi hai confessato, stanno qui nel mio appartamento?.. LORO, probabilmente dormiranno sul mio lettino di una piazza e mezzo, ed io semplicemente non le vedo!? Fa attenzione, il letto era tuo, non mio!! – Stavo dicendo delle sciocchezze, in cerca di non credere a nessuna parola di questo pazzo… Pazzo? Ma certamente!! LUI e’ PAZZO!! Perche’ mai non sono riuscito a capirlo subito! Forse voleva essere visitato per parlare delle sue allucinazioni e non ha trovato un altro modo per farsi visitare... Si’, ma … conosceva GIANNA!!. Ma perche’ mi sono cosi’ emozionato? Sara’ la prima volta che vedo un malato?.. Ma come mai questo malato sapeva la strada per venire a casa mia?! Oppure LUI e’ un medium? … Sa “semplicemente” leggere i miei pensieri?- O se no... staranno nella mia testa?!! Queste donne,… - ho pronunciato io con un’incomprensibile speranza nella voce. Una supposizione inattesa e folle ad improvviso ha baluginato nel mio cervello - ... Si’?.. Si’! Ecco, tu hai semplicemente frugato nella mia testa!? Ecco dove hai trovato Gianna!.. e... questa bruna... bruna... Chi e’ questa bruna?!!.. Forse non la ricordi perche’ non me la ricordo io stesso?! E il TUO amico sparito? E’ morto?!! Dici che e’ morto? ... Dunque sei stato proprio tu a portarlo sul letto di morte?! Letto di morte... e’ proprio cosi’! ;…Dimmi che mi sbaglio... ma dimmi...
Dai, ridi, rispondimi, dimmi che non sono altro che uno stupido scrittore, un interprete dei sogni, buono a nulla...
Ma queste donne ... queste ninfe?
Tutto questo per ammorbidire il terrore della morte... giusto? Le tue carezze d’amore, che mi hai descritto cosi’ dettagliatamente… perche; il lasciare di questo mondo non diventi cosi’ straziante? Ma non per questo i moribondi si rallegrano di qualcosa prima di morire?.. Mio fratello... il mio fratello maggiore, morendo aveva un sorriso cosi’ strano. Che cosa vedeva in quel momento, che cosa sentiva, ... non saranno mica le tue donne affettuose? ... Non saranno state loro?! Allora, rispondimi! ...O sto dicendo delle sciocchezze? Ma sei stato tu il primo a dirmi delle stupidagini per una giornata intera! E questo tuo, per cosi’ dire amico Boris. ... Chi sara’? Perche’ mi hai parlato di lui? Perche’ io sappia come questo accade? Mi volevi consolare con il modo cosi’ sbagliato? Avro’ inventato tutto io? ... Non sai piu’ parlare, AN?...Mi son mosso nella direzione del mio ospite notturno, mettendo le mani in avanti, come se volessi strozzarlo... oppure abbracciarlo... ma ho incontrato il suo sguardo tagliente... DIO! Conosco questo SGUARDO! E’freddo, senza un’ombra di tristezza, freddo e taciturno... Ad improvviso mi sono tutto ammorbidito, i piedi e le mani rifiutavano ad ubbidirmi... Mi sono calato sul tappeto, sullo stesso tappeto, che alcune ore fa batteva lui con il suo passo leggero, lui, l’amico recente, un essere, che ha occupato tutti i miei pensieri delle ultime ore… … lu camminava esponendo calorosamente, come mi sembrava in quel momento, “la SUA storia”...;- ...E TU sei arrivato a prendermi, - nella mia testa e’ nato un’altro pensiero strano ed inaspettato, - …quindi adesso TU sei venuto a prendermi… TU sei venuto a comunicarmi, che e’ venuta LA MIA ORA? ... Quindi, AN... ANGIOL,.. TU SEI ARCANGELO... UN NERO ANGELO DELLA MORTE... sara’ cosi’... Sei Gabriele?..;- Sono il tuo omonimo…
Ho guardato una persona seduta di fronte a me con un’ultima speranza di vedere un espressione ironica a me gia’ nota sul suo viso... Ma gli occhi di uno “venuto” dal buio, gli occhi apparsi nel mio mondo solamente ieri, i suoi occhi erano vuoti e sfondati... DIO MIO, non ci ho visto niente..., nessun pensiero... come sono cambiati!!;- …Ed io quasi ti amavo... Mi hai scoperto talmente tanto... — una tristezza straordinaria risuonava nella mia voce, la sentivo come da parte, come se non stessi a parlare io… ma un’altra persona, piena del peso della scoperta, dell’angoscia di un’illuminazione tardiva e inutile. ;- …Ad improvviso ho capito di poter amare, che posso amare un uomo come una donna… Ma no, cosa dico non ho mai amato cosi’ le donne! Ho avuto dei rapporti molto intimi con alcune donne, ho anche avuto delle amiche sessuali, ma e’ un’altra cosa… tutta un’altra cosa… Non e’ cio’ che sento per te… Ma perche’ d’altronde? Amo sempre Gianna, mia sorella… Ma con te… mi hai provocato i sentimenti che non conoscevo prima, ed e’ facilissimo che non li avrei mai conosciuti… E Tu… tu stesso… Sei un uomo… oppure..? Oppure… non fai parte di questi concetti? Oppure non ha importanza?… Non ha importanza per te?… Ma come e’ fuori luogo la mia illuminazione! Perche’ mi hai scoperto questo MONDO adesso, quando parli della fine del cammino?.. TU mi volevi dire che un amore vero e proprio non ha il sesso?! Che cosa TU mi volevi dire con tutto questo?! Ma e’ una cosa troppo crudele, AN, indipendentemente se tu sei un ANGELO o un DIAVOLO, e’ crudele – infondere un amore in una persona e poi mandarla a morte!! Chi puo’ difendere un povero mortale? Non sei TU che lo devi fare?! ... Oppure questa e’ la tua famosa difesa?.. Oppure dormiro’ di nuovo… Mi capita ... Ma come saperlo.. come?! ...Mi sono alzato dal pavimento, il che non era proprio facile, e senza guardare negli occhi di ANGIOL gli son venuto rasente. Lui non si e’ allontanato nemmeno un centimetro. Non riuscendo a capire io stesso le proprie azioni, mi son chinato al seduto, e l’ho baciato in bocca. Le sue labbra si son rivelate calde e morbide, e, ma mi poteva anche sembrare, si sono anche un po’ riaperte dal mio sfioramento.Io ero colpito sia delle mie azioni che dal fatto che AN non si e’ allontanato da me. Spostandomi invece, mi aspettavo di vedermi davanti un’espressione triste a me gia’ nota, degli occhi che ormai erano tanto ma tanto cari a me... ma... davanti a me c’era un DESERTO... Mi e’ sembrato che e’ stato lui a baciarmi e non io, come se avesse timbrato la mia bocca.- Dunque, - ho iniziato io, cercando di riavermi, - …dunque, AN, TU non hai trovato un altro modo per raccontarmi il mio destino... Ma io me lo son ricordato!! … Ho ancora tempo!! Sei stato proprio TU a dirmelo?!! Oppure non sei stato TU? Per le ultime quattro ore tu hai parlato senza smettere per un attimo, dimmi qualcosa adesso?!Sentivo che il tono della mia voce diventava supplicante, ma non potevo farci niente.- Angiol, ma ho solamente quarant’anni... Si’, vero, quel bambino, ne aveva solamente dodici?! Su che cosa stai alludendo... che ognuno ha il suo tempo... mi ricordo, mi ricordo quel mio delirio notturno ...- Saro’ semplicemente matto, Angiol? Eh? – ho cacciato fuori la lingua ed ho fatto uno sguardo di sbieco in cerca di sembrare ridicolo, - Angiol, sento sempre una voce nel mio orecchio... Pensavo che e’ il mio fratello defunto che non mi fa dimenticarlo. Quindi adesso mi viene in mente un’altra cosa, - se TU SEI UN ANGELO, potrebbe tranquillamente essere la voce di un diavolo?. . . Eh?! Spiegamelo se siamo ancora amici . . .- Ma perche’ mai hai deciso che sono un ANGELO? Sono una persona normale, - ma gli occhi di una “persona normale” dicevano l’opposto. – Sono il tuo amico e spero di rimanerlo d’ora in poi. Se tu hai sfiorato la morte, non vuole assolutamente dire che sei morto pure tu …- Cosa?! Mi vuoi dire che anch’io… saro’ morto…? E questo che mi cerchi di spiegare ed io come un vero e proprio cretino non riesco a capirlo per due giorni di seguito?! Lo fai nel modo talmente delicato, talmente abile, come un buon attore in uno spettacolo prediletto! Mi stai prendendo in giro!! …Bastava venire e dire semplicemente: «Amico mio, fra un po’ creperai!». E tu, tu stai sempe a complicare tutto. Complichi sempre tutto.…Quindi sto dall’altra parte dell’esistenza… si’? Avro’ oltrepassato la linea?! Adesso devo fare la coda?! Devo fare quella strada, solo andata, senza ritorno… Perche’ mi hai dato da mangiare lo schifoso souffle’ di carota? Perche’ mi abitui… Che vuol dire, i defunti non mangiano la pizza? Che dispiacere… i defunti non mangiano per niente? Io volevo della carne… avevo una gran voglia di un pezzo di carne. … Aiutami Angiol, cosa devo fare adesso?… non so volare ed ho sempre appetito…? Non voglio fare quella strada… non voglio… e’ troppo stretta, io invece sono claustrofobico, ho paura degli spazi chiusi… C’e’ un’altra strada, non cosi’ affollata? Fammelo vedere…Afferrandomi allo scherzo terra terra, mi battevo con il panico nel modo elementare. Se qualcuno mi avesse potuto osservare da parte, gli sarei sembrato ridicolo senza dubbio.;«… PENSO, CHE SI POSSA ANDARE A LETTO. QUESTA DECISIONE HA SEMPRE RISOLTO TUTTI I TUOI PROBLEMI», - ho sentito o dentro me stesso o vicino al mio orecchio le intonazioni a me gia’ note. - Non e’cosi’, EMME, non e’ cosi’ semplice…- Angiol si e’ alzato ed ha girato per la stanza senza far rumore. - …Sei vivo, tu sei carne e ossa, come ME… … Ma c’e’ un altro mondo….
Capitolo 4;
Ha aperto gli occhi, ma non ha visto niente davanti a se’. Li ha chiusi e poi li ha di nuovo riaperti. Tutto intorno,dal bianco al nero, era di color rosso. Ha fregato gli occhi con le mani, premendo un po’ i globi oculari. Stanotte ha visto un sogno strano. Ha visto suo fratello. … E’ stata la prima volta, durante i lunghi anni dei viaggi, che ha visto in sogno suo fratello Michele. Stava davanti alla finestra e guardava il veliero con tristezza. La finestra col fratello minore si allontanava e si avvicinava e nonostante una triste espressione del viso della persona che stava davanti alla finestra, lui stesso in questo sogno si sentiva felice e allegro. Si sentiva un bambino, dimenava una mano, come se il fratellino lo stesse salutando, mentre partiva per un viaggio gradevole... La nave si dondolava un po’… ma si sta sempre dondolando, in ogni caso, le pareti della cabina si abbassano e poi si levano. Afanassy si e’ stirato con tutto il corpo, togliendosi di dosso le ultime ombre del sonno recente. Non voleva neanche ricordarsi tutto quello che c’era nel suo incubo notturno – c’era troppo color rosso... La schiuma del mare e il ponte… le sue mani e… Afanassy si e’ alzato bruscamente, con una ferma intenzione di non tornare piu’ ai pensieri sentimentali. Lo aspettava un altro giorno difficile con numerosi e noiosi doveri. Il cuoco sulla nave non e’ sicuramente l’ultimissima persona nello spazio chiuso. Tantissimo tempo fa, quando ha iniziato a girare il mondo col bellissimo veliero leggendario, sognava altre cose... All’inizio sembrava che i suoi sogni si stessero avverando... L’infinito specchio dell’oceano, qualsiasi superficie acquatica all’epoca gli sembrava oceano, porti sconosciuti, pieni di gente schiamazzante, con delle ragazze abbronzate, sempre allegre e di facile costume; frutta e verdura sconosciuta di tutti i colori e le forme possibili ed immaginabili che vedeva per la prima volta in vita sua, monticelli di polpi inseccati e di altri prodotti sconosciuti sui banchi di piccole citta’ sporche, roba di colori vivaci, gioielli con pietre sconosciute... Tutto era interessante e gli
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